Irene Novello, Professional Organizer: "Aiuto le persone a prendersi cura della propria casa e a circondarsi di oggetti che amano"
Tutela immobili ha intervistato Irene Novello, architetto e dal 2009 Professional Organizer. Aiuta le persone a prendersi cura della propria casa e a circondarsi di oggetti che amano. È co-fondatrice di APOI (Associazione Professional Organizers Italia), consigliere del CdA di Organizzare Italia e docente nei corsi per Professional Organizers. È specializzata in disorganizzazione cronica, disturbo da accumulo e ADHD negli adulti. Dal 2018 è iscritta all’Institute for Challenging Disorganization.
Il Professional Organizer, noto anche come P.O., è una figura professionale che nasce alla fine del ventesimo secolo negli Stati Uniti. Fa dell’organizzazione la sua missione ed aiuta le persone a migliorare la qualità della vita attraverso nuove consapevolezze, abitudini, procedure e strumenti. Al centro dell’attività del Professional Organizer vi è la persona con i suoi bisogni e desiderata.
Come e in quali ambiti opera il Professional Organizer?
"Il P.O. lavora a stretto contatto con le persone, è una sorta di personal trainer. Affianca il cliente e, passo passo, individua le difficoltà, gli obiettivi e gli aspetti che il cliente vuole migliorare della propria vita, mettendo a sua disposizione metodi e strategie. È un lavoro "su misura". Ognuno ha un proprio livello di organizzazione, che è influenzato dallo stile di vita, dall’attività lavorativa, dalle abitudini, dalla composizione della famiglia e da molto altro. L’organizzazione è trasversale. Vi sono Professional Organizer specializzati nell’ambito domestico, altri che lavorano con bambini e ragazzi o nelle scuole e altri ancora che si dedicano all’organizzazione dell’attività lavorativa. Personalmente lavoro in ambito domestico, mi piacciono le case, per me sono una fonte di grandissima curiosità, e mi piace vedere come le persone vivono. Quando il cliente mi contatta per un intervento in genere mi dice: "sono un accumulatore", "non so più dove sono le cose", "c’è troppa roba" o "c’è troppo caos". A volte anche esagerando, perché è sempre lo stato emotivo delle persone che mostra le situazioni più o meno gravi rispetto alla realtà".
In genere in quale momento della propria vita una persona decide di rivolgersi a un professionista dell’organizzazione?
"Sicuramente quando si verificano dei cambiamenti nella vita delle persone, come un cambio di lavoro, un trasloco, una separazione, una nascita o anche una perdita. A volte ci sono necessità oggettive che implicano una riorganizzazione degli spazi, per esempio quando occorre preparare la stanza dedicata a un figlio in arrivo o in caso di separazioni. Il cambiamento è sicuramente una molla per rendere consapevoli le persone che c’è qualcosa da riorganizzare o che forse non va più bene nella propria vita. Il P.O. viene contattato anche in caso di vendita dell’immobile e in particolare nel pre-trasloco. In questa fase si deve iniziare a fare i conti su cosa portare nella nuova casa e cosa no. La decisione su quali oggetti tenere, che spetta sempre al proprietario, risente anche della tipologia della nuova abitazione, perché un conto è trasferirsi in una casa simile e un altro è se quest’ultima è molto più piccola, più grande o, addirittura, se è all’estero. La fase del trasloco è un altro di quei momenti dove il lavoro del Professional Organizer può essere molto prezioso".
In base alla Sua esperienza, quali sono gli ambienti o gli spazi della casa per i quali è richiesto più frequentemente un intervento da parte del P.O.?
"Ci sono degli ambienti e degli spazi della casa che sono più soggetti al caos, per diverse ragioni. Sicuramente la gestione dell’armadio è nella top ten delle richieste che mi vengono poste. Avere confusione nell’armadio si ripercuote spesso anche in tanti altri spazi della casa, per esempio incide sul ciclo del bucato e quindi sul numero di lavatrici, sulla presenza di stendini da tutte le parti e su molto altro. Un altro ambiente molto caotico è la cucina, perché qui ci sono tantissimi oggetti, basti pensare che c’è un attrezzo per tutto. La cucina risente della disorganizzazione, dell’accumulo e non da ultimo di tutte le offerte che ci sono nei supermercati, perché spesso compriamo cose in eccesso o che non ci servono. Inoltre ci sono dei locali come la soffitta, la cantina ed il garage che diventano spesso luoghi, in cui tutto quello che non ci sta più in casa viene qui abbandonato e con il tempo ce ne dimentichiamo. Spesso teniamo più di quello di cui necessitiamo. Personalmente non sono per il decluttering furente, mi interessa che le persone tengano ciò di cui hanno bisogno e gli oggetti a cui sono molto affezionati".
L’organizzazione ed i suoi benefici sulla persona sono così importanti che, dal 2022, vengono celebrati in una giornata mondiale nota con l’acronimo WOD. Di cosa si tratta?
"Ogni anno il 20 maggio ricorre il "World Organizing Day", un evento globale promosso da IFPOA, International Federation of Professional Organizing Associations, per evidenziare l’importanza dell’organizzazione personale nella vita quotidiana. Molti sono i Paesi che aderiscono all’iniziativa, fra cui: Brasile, Inghilterra, Spagna, Cina, Corea, Giappone, Canada, Stati Uniti, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia e Francia. La giornata è volta a celebrare il valore dell’organizzazione e il ruolo cruciale dei professionisti che aiutano le persone a migliorare le proprie competenze organizzative. Rispetto a quando ho iniziato, oggi c’è una consapevolezza completamente diversa sull’organizzazione e sulla professione del Professional Organizer. Lo vediamo anche in associazione, dove c’è una crescita costante di associati. Inoltre i clienti dei P.O. sono sempre più numerosi".
Si ringrazia Irene Novello, Professional Organizer specializzata in ambito domestico e formatrice.