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Riccardo E. Grassi, consulente immobiliare e docente presso l’IED: "Sentirsi a casa è uno stato d’animo, non un posto o uno spazio"

Tutela immobili ha intervistato Riccardo E. Grassi, consulente immobiliare e docente di marketing presso l'Istituto Europeo di Design. Si occupa da sempre di temi legati ai nuovi stili dell'abitare, all'evoluzione nei comportamenti d'acquisto e al marketing immobiliare. Ha collaborato con importanti gruppi del comparto immobiliare, fra cui Gabetti, Pirelli Real Estate e Engel & Völkers. Oggi è Project Sales Manager di Gruppocasa.

Cosa si ricerca oggi nella casa in cui si abita?

"Oggi si cerca un'abitazione in grado di comunicare la nostra identità. La casa deve essere capace di rivelare i gusti, la personalità e soddisfare, grazie a spazi dedicati, interessi e passioni. Da qui il senso di appartenenza e di identità. Possiamo parlare di una nuova felicità fatta di sensazioni vissute più che di proprietà. La casa ai nostri giorni è anche autocelebrazione. Quando mostriamo la nostra abitazione ad amici o conoscenti anche con fotografie postate sui social, presentiamo noi stessi attraverso l'arredo, i colori o il layout dei locali in cui viviamo".

"Sentirsi a casa è uno stato d'animo, non un posto o uno spazio", scrive nel Suo libro "Il balcone e il neuromarketing immobiliare". Come emozioni, aspirazioni e bisogni influenzano la scelta abitativa?

"Oggi lo spazio abitativo deve soddisfare aspirazioni, desideri e gratificare i suoi abitanti. Talvolta il lato tecnico, edilizio e manutentivo è considerato dovuto. Quello che non è scontato è ciò che l'immobile deve trasferirci a livello di emozioni e quello che può fare per noi. La sensazione di casa non è un automatismo. Gli ambienti domestici, fra cui anche balconi e spazio esterno, devono oggi assecondare i nostri desideri, non più solo i bisogni: in breve, contribuire all'espressione di sé e a regalarci momenti piacevoli. Gli attributi simbolici, evocativi e valoriali diventano prioritari. Il punto è cosa la casa deve fare per noi e come deve essere per raggiungere tale scopo. Ecco che il cambiar casa diventa ricerca di un più completo e appagante well living".

Cosa attira l'attenzione delle persone quando cercano una nuova abitazione?

"Ordine, pulizia delle forme, colori e allestimento. Quando entriamo in un appartamento noi vediamo la fotografia complessiva di quella casa che innesca la cosiddetta percezione olistica, secondo cui vediamo l'insieme prima ancora che i dettagli. Non a caso si dice che "La prima impressione è quella che conta"È un'esperienza sensoriale che coinvolge i cinque sensi, sebbene in misura diversa, e che sollecita i nostri ricordi. Anche la capacità di pregustare aspettative e desideri nel come vivere la casa attira la nostra attenzione".

In base alla Sua esperienza professionale, perché coloro che vogliono cambiare casa ripongono molta importanza al balcone e allo spazio esterno?

"La casa non ci basta più. Lo spazio esterno è diventato un elemento di benessere, prezioso e irrinunciabile come qualunque altro locale. L'outdoor è la nuova esigenza dell'abitare e il suo compito è permettere di vivere meglio, ristorarsi e regalare emozioni. Lo spazio esterno, con l’allestimento di arredi e finiture personalizzate, è diventato talmente importante e rappresentativo del nostro nuovo modo di abitare da essere curato tanto quanto l'interno: ecco l'importanza del design, dei materiali e dei dettagli. Il balcone oggi è considerato non solo una dotazione insostituibile, ma deve essere concepito come una "stanza aggiuntiva" con un significato e una funzionalità propria. Non è più dunque solo un elemento architettonico".

Si ringrazia Riccardo E. Grassi autore dei libri "Intermediazione e mercato immobiliare", "Internet per il mercato immobiliare", "Antropologia immobiliare" e il recente "Il balcone e il neuromarketing immobiliare".